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La costituzione di un tavolo transfrontaliero di progettazione, che vede la partecipazione su piano paritario di istituzioni pubbliche e stakeholder con competenze in ambito comunicativo, oltre che i rappresentanti dei cittadini di origine straniera, e la comunità in senso lato, ha come obiettivo la definizione di un Protocollo di intesa nel quale siano definite una serie di principi e aree di intervento entro le quali progettare inziative di informazione e sensibilizzazione che favoriscano la nascita di un “sentire comune” sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione. Ciò nella consapevolezza che la comunicazione mediatica e quella pubblica rappresentano due leve strategiche per la governance del fenomeno migratorio, laddove siano in grado di promuovere una coesione sociale effettiva. La co-progettazione, su iniziativa dell’Istituzione, di un Protocollo di Intesa rispetto al quale le parti firmatarie si assumono una responsabiltà chiara, rappresenta un esercizio di governance in un settore, quello della comunicazione mediatica e pubblica, strategico ma al contempo delicato da regolamentare. Nel 2008 il Consiglio nazionale del’Ordine dei Giornalisti e la Federazione nazionale della Stampa Italiana hanno siglato la “Carta di Roma”, protocollo deontologico relativo a migranti, richiedenti asilo, rifugugiati e vittime della tratta. Obiettivo della Carta è quello di promuovere un’informazione aderente alla verità sostanziale dei fatti e responsabile nella trattazione di un tema sensibile. Ispirandosi ai principi contenuti nella Carta, il Gruppo di Lavoro sulla Comunicazione Interculturale procede a tradurre gli impegni sottoscritti con il Protocollo di Intesa in Linee Guida per la Comunicazione Interculturale e nel relativo Repertorio di Iniziative di Informazione e sensibilizzazione. La sperimentazione di alcune di queste Iniziative consente la disseminazione dei principi rispetto ai quali le parti firmatarie del Protocollo si sono impegnate. Tale disseminazione, nell’ottica del mainstreaming, intende andare nella direzione della creazione del “sentire comune” rispetto all’accoglienza e all’integrazione, che rappresenta uno dei risultati attesi del progetto