• segreteria@minplusproject.eu
Modello di governance territoriale per l’accoglienza e l’integrazione dei richiedenti protezione internazionale

Modello di governance territoriale per l’accoglienza e l’integrazione dei richiedenti protezione internazionale

Il progetto MINPLUS si propone di costruire un modello di governance territoriale multilivello che ricomprenda e gestisca aspetti normativi, finanziari e organizzativi riguardanti la presa in carico e l’accompagnamento su entrambi i lati della frontiera, dei Migranti Richiedenti Protezione Internazionale (MRPI), con una particolare attenzione per i Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA)

La presenza dei migranti, numericamente significativa, genera spinte verso un’alterazione degli equilibri sociali all’interno di comunità, già di per sé caratterizzate
da precise peculiarità: territori montani e di frontiera, costituiti da agglomerati urbani di piccole e piccolissime dimensioni con forte controllo sociale esercitato dalla comunità e conseguente timore nei confronti di chi viene visto come “l’altro” o
“straniero”.

In particolare, i MSNA nel loro percorso di transizione verso l’età adulta, possono
costituire un fattore disorientante per gli equilibri sociali ed economici delle comunità
ospitanti. A fronte del rischio, esistente, di tensioni sociali connesse a tali cambiamenti appare dunque essenziale per la tenuta della coesione sociale che le istituzioni trovino il modo di governare tali spinte al cambiamento. L’insufficienza di capacità di governance produce, accanto ad elevati costi sociali, altrettanto ingenti costi economici, nella misura in cui causa un inefficace utilizzo delle risorse umane ed economiche messe in campo. 

I partner del progetto ritengono fondamentale un intervento innovativo su questi temi proprio perché risultano quotidianamente impegnati, accanto ai vari stakeholder nella gestione delle problematiche che vanno evidenziandosi su entrambi i lati della frontiera. Il progetto intende fornire una risposta ai problemi rilevati, stimolando un mutamento di paradigma culturale: da un approccio al fenomeno di tipo emergenziale a uno strutturale, attraverso la progressiva
sperimentazione e il consolidamento di un modello che preveda meccanismi di coordinamento tra i diversi attori locali, partecipazione, responsabilizzazione e formazione.

Obiettivo generale è accrescere la capacità di programmazione e controllo da parte delle istituzioni locali a livello transfrontaliero, dell’ uso efficace ed efficiente delle risorse, sociali ed economiche, indirizzate alla governance dei processi di transizione e mutamento indotti nelle comunità dal fenomeno dei Migranti Richiedenti Protezione Internazionale, a partire dai Minori Stranieri Non Accompagnati nel loro percorso di passaggio all’età adulta.

La presenza dei migranti genera spinte verso un’alterazione degli equilibri sociali all’interno della comunità.

Obiettivi del progetto

Obiettivi del progetto

Elaborazione di un modello transfrontaliero di governance del sistema di welfare che, valorizzando e sostenendo l’azione professionale di tutti gli operatori coinvolti, permetta di accrescere la capacità del sistema stesso di intercettare i Migranti Richiedenti Protezione Internazionale e di fornire agli
stessi servizi adeguati e in forma integrata, nel rispetto e nella valorizzazione delle risorse peculiari di cui sono portatori;

Elaborazione di un modello transfrontaliero di governance della comunicazione pubblica che promuova relazioni positive tra comunità locali e stranieri migranti sia attraverso il coinvolgimento
di tutti i soggetti in processi di progettazione partecipata di un modello di comunicazione interculturale, sia attraverso la
definizione di iniziative di informazione e sensibilizzazione che favoriscano la nascita di un “sentire comune” sul tema dell’integrazione nelle comunità ospitanti, con particolare riguardo ai Minori Stranieri Non Accompagnati.

Valore della cooperazione nel progetto

Valore della cooperazione nel progetto

Il progetto affronta una sfida comune ai territori con una metodologia, la co-progettazione partecipata, che vede nell’allargamento del numero dei soggetti attivati e nella loro azione sinergica la via per la definizione di processi di policy-making maggiormente efficaci ed efficienti. 

Un simile obiettivo è perseguibile allargando l’azione a entrambi i contesti, valorizzando il peculiare patrimonio di esperienze e know-how accumulato. La cooperazione verrà realizzata attraverso Tavoli transfrontalieri di co-progettazione partecipata. I Progetti Pilota prenderanno le mosse dal confronto e sintesi tra esperienze italiane e svizzere, con l’obiettivo di far fronte alle peculiarità e alle criticità specifiche di ciascuna realtà socio-economica.

Gli ostacoli, o meglio le sfide, sono costituiti dai diversi quadri normativi e amministrativi, così come dalle diverse strutture ordinarie per l’inserimento professionale. A ciò si farà fronte adattando le misure alle caratteristiche dei contesti delle due aree territoriali transfrontaliere.

La cooperazione verrà realizzata attraverso Tavoli transfrontalieri di co-progettazione partecipata.

Work packages

Work packages

1. Comunicazione

Obiettivo dell’azione è la creazione di un “sentire comune” attorno ad un modello di “Accoglienza diffusa” , attraverso una strategia, condotta su entrambi i lati della frontiera, in grado di stimolare un mutamento nella società, nel sistema dei media, nel contesto istituzionale.

2. Mappatura dei sistemi e confronto tra soggetti a livello transnazionale

Attività di mappatura dei sistemi di integrazione sociale, integrazione formativa/lavorativa dei MSNA/MRPI e di supporto agli operatori, delle esperienze pregresse.

3. Definizione di un "Documento di raccomandazioni" comune a livello transnazionale e sperimentazione di un modello innovativo

La costituzione di tavoli tematici multiprofessionali e la realizzazione di Percorsi transfrontalieri di Progettazione Partecipata, e la parallela fase di sperimentazione sul campo di un Modello Innovativo di Accoglienza, presa in Carico e integrazione dei MSNA hanno lo scopo di pervenire alla stesura di un “Documento di Raccomandazioni” che, per il versante italiano, contenga proposte di soluzione per le criticità emerse durante la fase di analisi dei sistemi e spunti per la definizione di politiche di integrazione sociale, politiche attive del lavoro e politiche di supporto agli operatori; per il versante svizzero, ispirandosi alle Linee guida federali esistenti, consenta di fornire un quadro concettuale di riferimento a iniziative già in corso, permettendone inoltre il monitoraggio rispetto all’effettiva aderenza ai principi sanciti dal Documento stesso.

4. Progettazione dei dispositivi attuativi modello innovativo di governance

La WP, concorre al raggiungimento dell’obiettivo generale del progetto (accresciuta capacità del sistema di intercettare i MRPI/MSNA , fornendo loro servizi adeguati alle necessità specifiche) attraverso il miglioramento dei dispositivi attuativi dei principi condivisi con gli stakeholder a livello transnazionale e sanciti dal Documento di raccomandazioni.

5. Formazione al modello innovativo di governance

L’azione di Formazione al Modello Innovativo di governance persegue l’obiettivo di socializzare le metodologie e le pratiche operative, messe a punto sulla base del Documento di Raccomandazioni, in un’ottica di disseminazione degli esiti realizzati dal Progetto. La definizione di Kit formativi consente ad altri Soggetti di replicare le Buone Prassi avviate, anche dopo il termine delle attività progettuali. La scelta dei moduli da sottoporre a sperimentazione, nonchè quella dei territori coinvolti, sarà a cura del Team di Progetto, che deciderà sulla base della dotazione finanziaria della WP e dei costi di realizzazione delle singole proposte

6. Mappatura e benchmarking sui modelli di comunicazione

L’attività di analisi dei modelli comunicativi sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione utilizzati sia dai media che dalla pubblica amministrazione, ha l’obiettivo di fornire alle istituzioni e agli stakeholder gli elementi conoscitivi ed informativi necessari ad accrescere la capacità di governare i processi comunicativi, sia dal lato dei mezzi di comunicazione di massa che da quello della comunicazione pubblica. Tale analisi verte dunque da un lato sui modelli comunicativi utilizzati dai media nazionali ed internazionali per trattare il tema dell’immigrazione, con un particolare focus sulle ricadute che tali modelli hanno sulle comunità locali. Dall’altro lato si intende mettere in evidenza come il più delle volte, il modello di comunicazione pubblica utilizzato, tenda a presentare il fenomeno in termini di “problema” e raramente riesca a valorizzare le esperienze positive che pure esistono

7. Definizione di un protocollo di intesa, di linee guida per la comunicazione interculturale e sperimentazione di iniziative di informazione e sensibilizzazione

La costituzione di un tavolo transfrontaliero di progettazione, che vede la partecipazione su piano paritario di istituzioni pubbliche e stakeholder con competenze in ambito comunicativo, oltre che i rappresentanti dei cittadini di origine straniera, e la comunità in senso lato, ha come obiettivo la definizione di un Protocollo di intesa nel quale siano definite una serie di principi e aree di intervento entro le quali progettare inziative di informazione e sensibilizzazione che favoriscano la nascita di un “sentire comune” sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione. 

8. Formazione alla "Cultura dell'accoglienza"

La disseminazione dei principi stabiliti dal Protocollo di Intesa viene perseguita in questa WP in un’ottica “bottom up”, vale a dire con azioni comunicative che partono dal basso e si sviluppano attraverso la formazione di una figura sperimentale, (per esempio un “ Mediatore di comunità”), che esplica la propria azione di facilitazione e sensibilizzazione intervenendo nelle relazioni di prossimità sulle tematiche relative alla comunicazione interculturale. La sperimentazione di attività formative finalizzate da un lato a formare tali figure sperimentali e dall’altro a introdurre nelle scuole di ogni ordine e grado interventi di sensibilizzazione all’intercultura, mirano a disseminare un modello di “accoglienza diffusa” all’interno della società ospitante